Come affrontare la paura del cambiamento, i suoi stadi e il potere dei pensieri.
Un viaggio verso noi stessi come percorso di crescita e lotta contro il timore e l’angoscia partorita da ciò che è nuovo e sconosciuto.
Cambiare la realtà intorno a noi si rivela spesso impossibile o particolarmente difficile. Ciò che siamo infatti è il frutto di una costruzione interiore per lo più inconscia del nostro Io, che come uno scheletro ci sorregge e permette di andare avanti. Pertanto l’idea di un cambiamento relativo all’assetto esistenziale può far temere squilibri e tenuta psicologica. A ciò si aggiunge l’incertezza tipica di ogni nuova costruzione, quindi non si sa, una strada nuova dove porterà con certezza. Questo ci potrebbe portare a “evitare” il cambiamento e le emozioni a lui associate.
Non è tanto il cambiamento in sé che, in quanto processo ti porta semplicemente da uno stato A ad uno stato B, ma la vera questione che porta le persone a non voler cambiare è il fatto che appunto nessuno o sa cosa succederà dopo. Ed è qui che si sviluppa la tanto agognata paura del cambiamento.
Come vincere la paura del cambiamento
La paura del cambiamento è una paura universale che può manifestarsi in molti modi diversi. Può essere la paura di qualcosa di nuovo, di qualcosa di sconosciuto o di qualcosa che potrebbe portare a un risultato negativo.
Ecco alcune delle ragioni più comuni per cui le persone hanno paura del cambiamento:
- La paura dell’ignoto: il cambiamento può essere spaventoso perché è associato all’ignoto. Non sappiamo cosa accadrà e questo può essere fonte di ansia.
- La paura del fallimento: il cambiamento può essere spaventoso perché comporta il rischio di fallire. Se proviamo qualcosa di nuovo e non ci riusciamo, potremmo sentirci inadeguati o falliti.
- La paura della perdita: il cambiamento può comportare la perdita di qualcosa che conosciamo e apprezziamo. Potremmo perdere amici, familiari, lavoro o altri aspetti della nostra vita.
La paura del cambiamento può avere un impatto significativo sulla nostra vita. Può farci evitare di fare cose che vorremmo fare, può farci sentirci bloccati e può ostacolare la nostra crescita e il nostro sviluppo.
Se hai paura del cambiamento, ci sono alcune cose che puoi fare per superarla:
- Riconosci la tua paura: il primo passo per superare la paura del cambiamento è riconoscerla. Prenditi del tempo per riflettere su cosa ti spaventa del cambiamento e perché.
- Sfida le tue convinzioni: una volta che hai identificato le tue convinzioni limitanti, inizia a sfidarle. Chiediti se sono vere o se sono solo ipotesi. Considera la possibilità di prove che contraddicono le tue convinzioni.
- Fai piccoli cambiamenti: se sei sopraffatto dal cambiamento, inizia con piccoli passi. Fai un cambiamento alla volta e dà a te stesso il tempo di adattarti.
Cambiare significa andare incontro a qualcosa di incerto e nuovo mentre il passato, in quanto tale, ha due caratteristiche fondamentali:
- la certezza/sicurezza
- la verificabilità
L’evoluzionismo insegna che questo è un atteggiamento ancestrale: pensate all’uomo della caverna quando, in caso di pericolo, tornava sempre nella propria grotta perché era ciò che gli garantiva sicurezza e stabilità. Spesso infatti la vera difficoltà non è quella di cambiare un comportamento bensì cambiare il pensiero che lo supporta.
Diversi studiosi e filosofi, da sempre, hanno sostenuto che un pensiero è semplicemente un pensiero perché è frutto di una nostra cognizione, di un’elaborazione della realtà.
Dal pensiero, poi, nasce l’emozioni e l’azione.
I nostri schemi mentali diventano con il tempo profondi, radicati in noi e per questo poco inclini a dover cambiare spontaneamente.
Pensieri che accompagnano la nostra vita sono frutto solamente di noi stessi, sono una emanazione di un vissuto sia reale che interiore.
Intervenire su noi stessi per cambiare il nostro pensiero
Ed è a livello di pensiero che possiamo intervenire per riuscire, con il giusto tempo, a cambiare il pensiero disfunzionale che può essere elaborato e liberato dalla pulsione inconscia che lo sostiene.
Possiamo trasformare i nostri pensieri per affrontare le situazioni in modo diverso: questi sono ciò che dà qualità alla nostra vita.
La mente è continuamente bersagliata da pensieri e da emozioni ad essi legati, e risulta fondamentale cercare di neutralizzare quelli che ci vincolano, non permettono di esprimere noi stessi.
Come?
Di-sidentificatevi dal pensiero: iniziate a pensare che il vostro pensiero è solo vostro, ve lo siete creati semplicemente voi e allontanatevi da questo. Cercate una soluzione diversa a quella che vi porta il pensiero prevalente, fidatevi anche del vostro istinto ed accettate da voi stessi solo ciò che è più funzionale al vostro benessere.
È un modo di scacciare lontani da voi i pensieri che vi fanno stare male e di permettere alle vostre energie migliori di emergere.
Ma non solo…
È necessario diventare consapevoli del fatto che, magari da molto tempo, abbiamo alimentato pensieri che minavano la nostra autostima, creandoci limiti e disagi e non godendo delle opportunità. Questo è il primo passo per la ripartenza e per contrastare la paura del cambiamento! Ma quali sono gli stadi del cambiamento? Sono 5, vediamoli insieme.
Gli stadi del cambiamento
- Pre-contemplazione
La persona in questa fase non ha ancora preso in considerazione l’ipotesi di modificare il proprio comportamento e pensiero. Vive ancora accettando ciò che gli porta la vita, pur lamentandosene.
È la classica persona non motivata o resistente al cambiamento, non ha ancora una visione di se stesso migliore proiettata al futuro.
- Contemplazione
La persona comincia a prendere in considerazione l’ipotesi di modificare il proprio pensiero e la sua mente inizia a fare associazioni positive tra il cambiamento da fare ed il vantaggio futuro, in questa fase si incomincia a delineare una visione migliorata di se stessi.
- Determinazione
Il soggetto ha deciso di modificare il pensiero e pianifica la modalità di cambiamento, ad esempio può aver pianificato di consultare un esperto, partecipare a programmi strutturati, impiega il suo tempo per aumentare il proprio valore e per cercare la strada migliore che lo possa portare alla visione desiderata di se stesso.
- Azione
Il soggetto agisce per modificare il proprio pensiero, utilizza tutte le sue capacità al massimo delle proprie possibilità, direzionando le energie come una freccia e indirizzandole diritte ad uno scopo. In questa fase ha ben chiaro chi vuole essere ed in che tempo e toglie dalla sua vita tutto ciò che non è funzionale alla sua crescita.
La persona si attiva e inizia a lavorare su di sé!
- Mantenimento
In questa fase il soggetto si applica al mantenimento nel tempo e alla stabilizzazione di una nuova abitudine, di un nuovo pensiero più funzionale. Bisogna evitare l’effetto “Assuefazione”, che è la causa ad esempio del declino di molti persone, le quali dopo essere riuscite ad esempio a raggiungere il successo, iniziano una stasi e poi una graduale discesa, fino a riportarsi alla condizione di frustrazione iniziale.
Come superare la paura del cambiamento: scegli la vita che meriti
È nella fase di contemplazione che iniziate il vostro processo di cambiamento per ottenere la vita che meritate e superare la paura del cambiamento. Iniziate a prendere consapevolezza relativamente ai vostri pensieri che sono frutto di una vostra interpretazione e avviate un dialogo con voi stessi per analizzarli nel dettaglio: chiedetevi ad esempio se sono logici, che utilità hanno, come vi fanno sentire, quante volte vi vengono in mente.
I nostri pensieri hanno indubbiamente un grande potere, perché creano nuove realtà, connessioni e orientano la mappa delle nostre emozioni.
Non esistono pensieri “neutri” e “potenti” ma sono tutti in grado, grazie alla nostra continua elaborazione e cognizione, di creare qualcosa oltre voi stessi, perché di fatto siamo ciò che pensiamo e se cambiamo i nostri pensieri, allineandoli ad una nuova opinione di noi stessi, cambia anche la nostra vita.
E questo “qualcosa” deve essere per noi magnifico. Siate quindi architetti della vostra realtà!
Vi voglio lasciare con una domanda stimolo…
Chi ha, quindi, più potere sulla nostra vita?
Noi o i nostri pensieri?