Cerca

Urlare per Comunicare

Uomo che urla

Ma perché urlare per comunicare?

Perché non comunicate con voi stessi e non vi hanno insegnato a condividere le emozioni.

Ci sono persone che non riescono fare a meno di alzare i toni e quindi urlare per comunicare quando si relazionano con gli altri.

Spesso chi grida lo fa perché i genitori lo facevano con lui quando era piccolo, aggressività da egli probabilmente subita anche attraverso ordini, rimproveri e semplici commenti sarcastici, comunicatigli con un tono di voce alterato.

Costoro hanno imparato sulla loro pelle che questa forma di comunicazione distorta era giusta, visto che chi gli diede la vita la adottava su di esso questo modello di relazione, ma soprattutto, perché funzionava su egli stessi tanto è che sgridando  ubbidiva e stava magari zitto, quindi inconsciamente si tende a riprodurre lo stesso schema.

Se i  genitori  hanno educato usando un tono di voce alto o punitivo, quello schema entrerà a far parte dell’adulto e lo ripeterà.

un ragionamento può essere sbagliato, un'emozione no

Alzare la voce per dominare e sottomettere.

A volte, a seguito di quanto appena citato, mancano in alcuni le risorse empatiche, le abilità sociali e le strategie di relazione.

Si è convinti allora che la soluzione migliore sia alzare la voce, per dominare la situazione e imporsi sull’altro, come subito dai genitori.

L’aspetto negativo di questo modo di fare, è genera una distanza dal proprio mondo interiore ed emotivo, che poi una volta grandi determinerà una serie di difficoltà.

Potrà determinarsi che non si riuscirà o non si vorrà esprimere quello che egli prova, per paura di non essere compresi o accettati, ma anche perché gli farà paura ciò che sta provando, non perché sia qualcosa di aberrante, ma perché il suo mondo interiore gli è sconosciuto, perché non gli è stato insegnato nei comportamenti ricevuti da bambino, che una parola può contenere un abbraccio di comprensione ed accettazione, oltre che essere un contenitore d’amore.

Non potrà esprimere quello che prova profondamente, perché emotivamente è così distanti da se stesso che nemmeno le urla bastano a raggiungersi, ne tantomeno ad agganciarsi alla componente affettiva dell’altro.

Emozioni

Allora inizia a girare nella mente una vocina, che continua a giudicare pesantemente tutti quelli che incontra ed inizia  anche a giudicarsi costantemente su tutto, mettendo in discussione anche la sua intelligenza, la propria bellezza e ritenendosi sempre meno o mancate rispetto a tutti e tutto.

Se non comincerà ad essere più educato e rispetto di se stesso e degli altri, se non diventerà il migliore amico di se stesso e di chi incontra, non potrà andare molto più avanti di un livello esistenziale mediocre; questo cambiamento è indispensabile, fondamentale per fare un passaggio evolutivo ed approdare alle vostre migliori possibilità e non va fatto da domani, ma da ora e per sempre!

Se dovete urlare per comunicare.

A volte vi sembrerà di impazzire perché l’altro credete che non vi capisca, ma questo accade perché non avete mai davvero capito davvero voi stessi e non riuscite a tradurre ciò che vi tocca profondamente e di fronte a questa incapacità di chiarezza Interiore, sale la rabbia, che prende il sopravvento, allora c’è bisogno di fare una cosa per voi stessi prima di tutto, aprite gli occhi sulla vostra sofferenza personale, impegnatevi ad ascoltare quali emozioni stanno in quel momento gridando inascoltate dentro voi e spalancate tutti i vostri sensi per cogliere le vere emozioni di chi vi è davanti.

urlare per comunicare

Smettetela di buttare addosso all’altro la frustrazione di ciò che di voi stessi è intraducibile, solo perché non vi sono stati dati gli strumenti per comprendere e gestire le vostre emozioni a causa di relazioni genitoriali troppo distanti dalla vostra anima.

Ad amare si impara venendo amati, ad ascoltare essendo ascoltati!

 

Se vuoi entrare in contatto con me, pormi domande o raccontare la tua esperienza,  utilizza il tasto WhatsApp sarai richiamato entro 24 ore.

 

POST CORRELATI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *