Curare le ferite dell’anima per salvare noi stessi dai traumi emotivi e vivere un’esistenza libera da quella difficoltà nel guardarsi dentro.
Siamo portati a concepire la mente e l’inconscio come un concetto astratto, distante dalla realtà e la fisicità, come se fosse distaccata da noi. Ma alcuni segnali che ci giungono dimostrano che questa visione di noi è errata.
Infatti ogni qualvolta si ha un trauma nella vita, esso crea un cambiamento anche nella fisica mentale, mutando il complesso di scariche neurochimiche che fanno veicolare queste emozioni, e quindi anche la mente ha una sua “Reale fisicità”
Questo fa si che le persone abbiano una grande difficoltà a guardarsi dentro, a tornare all’evento traumatico, perché sanno bene che andrebbero a toccare nuovamente una ferita, che è concreta e fissa nella propria mente.
E quindi questa difficoltà ad entrare nel mondo interiore è comprensibile. Chi di noi vorrebbe rifare l’esperienza traumatica ed il dolore che ebbe, quando si tagliò profondamente con un coltello? Oppure subì una scottatura con dell’acqua bollente? Nessuno, ne sono certo!
Risanare le ferite dell’anima
Capiamo allora che la ferita fisica si equivale come nostra reazione a quella interiore. E su essa infatti applichiamo gli stessi meccanismi di difesa che abbiamo per la ferita fisica.
E così trascorrono gli anni portandoci dentro qualcosa di irrisolto, un ricordo di un dolore che
- ci peserà
- ci condizionerà per tutta la vita
impossibilitati a superare questa modalità mentale, non conoscendo quali sono le regole della guarigione interiore.
Il problema sta nelle modalità di guarigione differenti tra ferite del corpo e ferite dell’ anima
Nel primo caso, quello fisico, la ferita va pulita e lasciata rimarginare. Nel secondo invece, nella ferita interiore, è necessario l’opposto per giungere ad una guarigione definitiva: essa va aperta di nuovo e pulita, portata alla luce.
Ma la nostra mente razionale ci dice che riaprire le ferite dell’anima ci farà provare dolore. Accadrà come se aprissimo una ferita in via di cicatrizzazione del corpo, comincerebbe di nuovo a sanguinare e far male.
Noi percepiamo la mente come se fosse corporea nelle modalità di guarigione, e questo è sbagliato.
Le ferite emotive
La difficoltà a guardarsi dentro quindi deriva quindi dall’applicare regole di cicatrizzazione fisiche, alle guarigioni delle ferite interiori.
Questa modalità purtroppo allontana la persona dall’esperienza liberatoria e “lenitiva” del curare la propria ferita interiore, in quanto al contrario di quella fisica, aprendola si liberano energie e ci si libera di pesi a volte schiaccianti, senza doverne sopportare il dolore.
Conosco persone le cui intere vite non sono state altro che una interminabile fuga nel tentativo inutile di fuggire dal sentire un dolore. Una paura che abitava in loro, cercando semmai come fare per far si che gli altri non se ne accorgessero, mettendosi maschere opposte al loro vero sentire ed essere.
Le ferite dell’anima si curano con la luce, nel vederle!
Quindi coraggio, non abbiate paura. Ora sapete come farle guarire, semplicemente portandole alla luce, con un pizzico di coraggio in più.