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LE DIMENSIONI EMPATICHE – Cosa è l’empatia

empatia connessione di cervelli

Cosa è l’empatia

“Guarda con gli occhi di un altro, ascolta con le orecchie di un altro e senti con il cuore di un altro.”

                         -Alfred Adler-

L’empatia è stata definita come la capacità di condividere ed essere influenzati dagli stati emotivi degli altri, cosa che implica la capacità di cogliere le cause sottostanti di uno specifico stato emotivo, assumendo la prospettiva e identificandosi con altro (Hoffmann,2000).
In psicologia esistono due diversi modi di concettualizzare l’empatia: uno la considera un’esperienza di partecipazione emotiva, e quindi in questo caso empatizzare con qualcuno significa condividere l’emozione che l’altro vive provando la medesima sensazione; l’altro modo concepisce l’empatia come capacità di comprendere il punto di vista dell’altro, quindi comprendere le sue intenzioni e i suoi pensieri riuscendo a vedere la situazione che l’altro sta vivendo. Negli ultimi anni si è assistito a un crescente movimento verso una visione  dell’empatia come costrutto multidimensionale. Davis (1980) adotta l’Indice di reattività interpersonale IRI che rileva quattro aspetti distinti dell’empatia, quali funzionamento sociale, autostima, emotività e sensibilità verso gli altri.

Studi sull’empatia

Uno studio (Paciello-Fida-Cerniglia-Tramontano-Cole) ha voluto indagare sul processo che porta le persone a offrire o omettere aiuto in risposta a una esplicita richiesta di assistenza, tenendo conto sia di fattori emotivi che cognitivi. In particolare, è stato utilizzato uno scenario ipotetico su un campione di 174 giovani italiani, equamente distribuiti per genere, per esaminare se e come fattori quali empatia, il ragionamento morale prosociale PRM (come il processo mentale coinvolto nella decisione se aiutare, assistere o prendersi cura degli altri in situazioni caratterizzate da differenze negli interessi degli aiutanti e delle persone bisognose) e il disimpegno morale MD (come omissione di aiuto, distorsione cognitiva in cui gli individui possono guardare al proprio comportamento immorale in modo moralmente favorevole, senza dover negare i propri valori personali e le norme sociali) influenzino la propensione di aiutare quando l’assistenza non è nella sfera personale dell’ interesse individuale.Empatia

In linea con la letteratura precedente (Batson) i risultati hanno confermato il potere predittivo dell’empatia nel sostenere sia i pensieri che i comportamenti orientati verso gli altri, in particolare, essi suggeriscono due modi in cui le differenze nelle tendenze emotive e nei processi cognitivi morali possono operare nel processo decisionale prosociale in situazione con un alto costo personale per l’aiutante. Da un lato, un’elevata empatia potrebbe promuovere una risposta altruistica che a sua volta favorisce una PRM matura, associata a un processo decisionale orientato verso gli altri. Da l’altra parte, il disagio personale può facilitare risposte comportamentali egocentriche come ‘mezzo di fuga’, attraverso l’attivazione di meccanismi cognitivi sociali efficaci nel garantire il proprio interesse.

E’ noto che situazioni stressanti e minacciose inducono comportamenti prosociali tra le persone, in uno studio condotto in Serbia (Bodroz-a e Dinic) durante la pandemia del COVID 19, che ha fornito un contesto unico per esplorare i fattori del comportamento pro-sociale, è stato esaminato come la personalità e i fattori legati al contesto hanno influenzato il comportamento pro-sociale nelle prime fasi della pandemia. L’empatia, come pre-requisito fondamentale dell’aiuto disinteressato, è stato esaminato sia come tratto che come stato evocato dalla situazione specifica. Come tratto l’empatia mostra relazioni con vari comportamenti prosociali, come stato è correlato alla natura e gravità della situazione avversa, nonché alla vicinanza o somiglianza con la persona in pericolo.

Nel complesso, i risultati degli studi suggeriscono la necessità di promuovere l’empatia e il senso di responsabilità al fine di ostacolare il processo verso l’omissione di aiuto.

 

Alina Bujac

Articolo di Bujac Alina

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