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Interdipendenza e Appartenenza – La coppia sana

Coppia in equilibrio

Cosa sono interdipendenza e appartenenza

La Interdipendenza e l’Appartenenza sono le nuove frontiere filosofico esistenziali, sulle quali poggiare la costruzione del “Noi” e di conseguenza di una relazione che abbia come fine la realizzazione di una famiglia.

Oggi assistiamo alla perdita dei valori fondanti la famiglia, il Noi e la relazione con l’altro, come presupposto per il raggiungimento di un equilibrio personale, è divenuto fondamentale per il ripristino di schemi mentali funzionali alla coppia e di conseguenza della persona.

Il modello sociale occidentale, di derivazione anglo americana, è di stampo egocentrico con evidenti collimazioni con il consumismo anche relazionale, nel quale pur di apportare a se stessi vantaggi, l’altro diventa un competitore non certo un alleato.

In questa modalità, il pensare prima a se stessi, giustificare le cose che si fanno perché è giusto farlo per se, non includendo l’altro, diventa una quotidiana giustificazione dell’egoismo.

pensare a se stessi

La visione della persona in una coppia diventa così quella di un individuo separato, insieme a un altro individuo separato da se, con una relazione fatta di “diritti indipendenti “miranti al giungere ad una felicità personale, non curanti delle attese dell’altro, le quali possono essere legittimamente disattese in quanto ritenute superiori le proprie.

I fautori di questo pensiero affermano: smetti di pensare agli altri, pensa prima a te.

C’è stata come aggravante che ha dato un grande alibi alla sussistenza di questo pensiero, una cattiva psicologia nascente negli anni 80, la quale dava come direzione, quella dell’indipendenza dall’altro a tutti i costi, visione che sfociò nel fenomeno degli yuppie, ossia arrivisti egocentrici, che però si è visto dopo arrivati ad essere adulti, che ancora vivevano con i genitori e non si erano creati nessun legame familiare degno di questo nome, l’imperativo per loro era; non farsi contaminare ne influenzare dall’altro, se non dal business.

Il tragicomico di questa realtà sta nel fatto che  le coppie costruite da persone con questo orientamento, vivono una infelicità che è la somma delle singole individuali infelicità, essendo anche per entrambi questa modalità di pensiero, fonte di insoddisfazione, in quanto l’essere umano non è stato concepito per godere da solo della vita, ma bensi per condividerne le Emozioni.

Con il passare degli anni, si scoprì che questa visione serviva ed era appagante, solo perché strutturava la parte egoica della persona e non rendeva affidabile la relazione con l’altro, in quanto non ne creava le fondamenta affinché la coppia potesse erigere sopra “l’Io” individuale un “Noi” che potesse resistere agli assalti della vita.

frenakenstein e la donna

Fu evidente l’errore nel constatare che molti degli yuppie dopo un decennio, magari avevano costruito una azienda, vivevano in modo agiato, ma stazionavano, se non più logisticamente, ma mentalmente,  ancora a casa con mamma e papa o comunque non in una relazione profonda con la loro partner, con la/il quale avere  concrete possibilità di avere all’interno dell’uinione, quel senso di pace dovuta al raggiungimento di un livello spirituale più profondo in due.

Una coppia sana ed interdipendente

Arrivato alla chiarezza attuale della distorsione che tutto questo crea, si stanno rivalutando appieno La interdipendenza e l’Appartenenza come elementi indispensabili e “Sani” per la costruzione prima del Noi e poi della coppia stabile, nel quale l’Io individuale possa crescere.

L’interdipendenza annulla la dipendenza e di conseguenza equilibra la coppia, perché non ci potranno essere ne vittime ne carnefici al suo interno, anzi al contrario esaltando l’importanza dell’uno per l’altro, facilità le decisioni in chiave di evoluzione della stessa.

Spesso dietro una idea di indipendenza nella coppia, si nasconde il fatto che magari si è ancora dipendenti della famiglia di origine e non si è pronti a spostare sulla propria nuova famiglia, una volta costruita, l’appagamento dei propri bisogni affettivi primari.

L’interdipendenza si ha quando due partner si riconoscono nel Noi e nel legame emotivo, scelgono di stare assieme e progettano di comune accordo il loro futuro, riuscendo anche a mantenere, l’importanza della propria identità personale, che però trasmuta dall’io al sé, nonostante l’esistenza di una dinamica relazionale.

Anche se è vero che la relazione costruita sulla dipendenza non è sana, perché si basa su un bisogno dell’altro eccessivo, sostituente il proprio Io, in realtà nessuna relazione si potrebbe mai strutturare, in assenza di un bisogno dell’altro.

In una relazione di dipendenza il potere non è mai condiviso e i rapporti tra i partner non sono mai alla pari, ma si strutturano secondo una dinamica di superiore e sottoposto, che crea una sudditanza psicologica di un partner nei confronti dell’altro partner.

In una relazione basata sulla Dipendenza Affettiva le sensazioni associate a questo tipo di relazione sono senso di soffocamento, blocco emotivo,  solitudine, instabilità e senso di insicurezza.

“Senza di te io non esisto, non valgo nulla”: questa è la Dipendenza Affettiva!

uomo in gabbia

Una relazione di dipendenza si basa sempre su un bisogno dell’altro non sano, una brama dell’altro, un’ossessione che fa vivere l’altro come l’aria che si respira e senza il quale sarebbe impossibile sopravvivere.

Erroneamente si può pensare che questo significhi che per costruire una relazione sana sia necessario non sentire il bisogno dell’altro, bastare a se stessi: niente di più falso.

Ecco che quindi il concetto di interdipendenza, non ha nulla a che vedere con il bisogno castrante ed ossessivo dell’altro, ma un incontro di bisogni sani delegati nell’appagamento all’altro, anzi all’opposto, la relazione interdipendente per esistere ha bisogno del supporto delle single personalità pienamente espresse.

In una relazione sana i partner sono interdipendenti, cioè dipendenti reciprocamente senza tuttavia rinunciare alla propria indipendenza.

interdipendenza

E’ proprio quest’ultimo concetto che demarca una netta differenza tra Dipendenza Affettiva ed Interdipendenza: nella Dipendenza Affettiva l’individualità è azzerata, mentre l’Interdipendenza è possibile costruirla proprio a partire dalle singole individualità.

Per descrivere una relazione basata sull’Interdipendenza il termine più appropriato è “evoluzione “: le sensazioni associate a questo tipo di relazione sono senso di libertà, sicurezza, stabilità, sostegno e condivisione.

L’amore è interdipendenza e appartenenza.

Alla base del rapporto di interdipendenza c’è la fiducia e l’amore, non il bisogno nevrotico dell’altro mancante in noi, per questo sanno costruire una relazione sana senza sacrificare il proprio Sè, donandosi all’altro non svendendosi ad esso.Ognuno dei due è in grado di portare avanti da solo un proprio obiettivo, ma accetta il miglioramento che l’altro può apportare ad esso grazie alla sua influenza positiva.

Se non costruisco me stesso, se non me ne prendo cura e non nutro la mia individualità ed appago i miei bisogni, se non imparo riconoscere la mia unicità, se non costruisco la mia indipendenza non sarò mai in grado di costruire armonie e Legami, relazioni sane basate sull’Interdipendenza e mi troverò tendenzialmente a costruire vincoli per soffocare l’altro tenendolo al guinzaglio, cioè relazioni malate basate sulla Dipendenza.

Se  la Dipendenza è castrazione, l‘Interdipendenza è liberazione.

Se la Dipendenza è sofferenza, l‘Interdipendenza è benessere.

Se la Dipendenza è chiusura e regressione, l’Interdipendenza è  evoluzione.

Se la Dipendenza è disgregazione, l‘Interdipendenza è Costruzione.

“Io esisto a prescindere da te e tu esisti a prescindere da me.

Il mio essere ed il tuo essere si influenzano reciprocamente, evolvendo e cambiando sulla base di ciò che insieme creiamo grazie alla nostra relazione.

Ciò che io divento grazie alla nostra relazione continua ad esistere a prescindere da te e ciò che tu diventi grazie alla nostra relazione continua ad esistere a prescindere da me”

L’appartenenza è un fondamento esistenziale, tutti apparteniamo a qualcosa: io sono Italiano, Sono della Juventus, sono di Roma, sono un Geometra, sono religioso, in ogni campo l’essere umano si identifica a ciò che appartiene.

L’appartenenza nella coppia serve invece per dare senso e sicurezza quando si dovrà insieme affrontare con più solidità le sfide che la coppia affronterà nel futuro insieme, è indispensabile per illuminare e dissolvere le dinamiche avverse che nascono ogni giorno in una relazione, quindi se da un lato dà la sicurezza del viaggio in due, dall’altro crea il contenitore nuovo nel quale travasare la relazione corretta nascente con se stessi.

Mani unite

Molto utile anche per frenare le resistenze al cambiamento che ogni coppia deve affrontare, aggiungendo un perché affettivo alla continuazione del percorso stesso. Il dogma dell’appartenenza insegna l’amore per l’altro e chiede l’amore dell’altro presupposto molto importante per contenere le fughe tanto care a questa società dell’usa e getta.

Nell’appartenenza si fa una esperienza di se stessi in una relazione sana con l’altro, si comprendono insieme le mancanze affettive, si scoprono nuove cose su se stessi e si rilasciano le emozioni fungendo l’altro da calmieratore, il pianto, il riso, le paura, la rabbia, come anche la gioia, la serenità e la tranquillità saranno condivise pertanto il dolore sarà la metà, la felicità il doppio.

Grazie all’appartenenza non si fugge da se stessi, ci si guarda in due e si rimane in un flusso, scoprendo la serenità che è una costruzione interiore ora con due pilastri a sostegno

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