Cambiare vita in meglio
Affrontare la vita degnamente vuol dire riuscire a rimanere se stessi a prescindere dagli eventi in cui ci imbattiamo. Dare un senso alla sofferenza è l’unica soluzione per non cadere nella disperazione ed è proprio questa ostinazione vitale che spesso riesce a trasformare in vittoria quella che sembrava una certa sconfitta.
Le azioni quotidiane devono portarvi alla migliore versione di voi stessi e questo concetto va esteso in ogni pensiero e azione che vi proporrete di fare. Occorre farci le domande giuste e riflettere ogni giorno per sapere chi siamo e chi vogliamo essere, per trasformarci nella migliore versione di noi stessi, per diventare concretamente un’eccellenza per la vita stessa, affinché anche gli altri la vedano e possano apprezzarla.
Pensate per cosa o per chi vale la pena vivere
Tutti cerchiamo qualcosa o qualcuno per cui valga la pena di sacrificarci e vivere, un motivo che ci permetta di andare avanti giorno per giorno, che ci motivi e che dia senso ad ogni secondo della nostra esistenza, ad ogni nostro passo e ad ogni nostra azione.
Se non riconosciamo a noi stessi il potere di cambiare una situazione ci faremo derubare da noi stessi del potere di poter creare il nostro destino e addirittura saremo vittima di esso.
C’è sempre la possibilità dentro di noi di poter cambiare, dipende solo da noi e dal coraggio che avremo di darci il potere di farlo. Non importa se non ci aspettiamo nulla dalla vita, l’importante è se la vita si aspetta qualcosa da noi. Pensate a come arricchire la vita, a cosa la vita si aspetta da voi, perché Lei si aspetta che voi siate parte della sua possibilità di evoluzione e di conseguenza della vostra evoluzione in Lei.
Dovete chiedervi cosa potete fare per cambiare la vostra vita, cosa potete donare al mondo e poi agire nell’immediatezza di conseguenza.
Occorre entrare nella dimensione mentale dove sia prioritario dare un senso alla nostra vita, perché questa forza è di gran lunga superiore all’esistere per appagare un desiderio oppure per realizzarsi narcisisticamente.
La negatività come parte della nostra vita esiste come esiste il bene e il suo opposto, il male, e va accettata questa condizione umana per poter migrare da una dimensione esistenziale all’altra, altrimenti sarete prigionieri dei vostri idealismi oppure preda delle vostre zone grigie.
“Essere chi siamo e diventare chi siamo capaci di essere è l’unico scopo della vita”, tutti siamo indispensabili, perché ognuno è unico quando si compie, divenendo un’unica e irripetibile opera d’arte. Scoprite che il senso della vostra vita consiste nell’assumersi la responsabilità delle proprie scelte e delle conseguenze delle proprie azioni.
L’interesse dell’umanità non è trovare il piacere a tutti i costi o evitare la sofferenza, bensì dare un senso a queste emozioni e di conseguenza risignificare quelle stesse nella propria vita. Persino quando stiamo male dobbiamo dare un senso alla nostra sofferenza.
Nessuno ha un clone per fargli prendere il proprio posto quando c’è da affrontare una sofferenza, quindi l’unico potere che avete è quello di scegliere chi essere davanti alla sofferenza. L’appagamento dell’Io può essere considerato la forma primaria e primordiale di appagamento, mentre la realizzazione del Sé nel tutto l’evoluzione estatica del piacere alla massima forma possibile, essendo un appagamento che si fonda su un abbraccio totalizzante con il tutto, libero dai pesi dell’incertezza di quell’emozione, generata dall’Io nel momento della realizzazione.
La strada maestra per migliorarti giorno dopo giorno è rappresentata da un costante lavoro su te stesso, questa è l’unica maniera per non restare intrappolati all’interno di una condizione esistenziale negativa che non vogliamo ci appartenga più.
“Cambiare”: Osa farlo solo chi oramai, rendendosi conto di essere già folle, compie l’ultima follia consapevole, ossia quella di cambiare pur di salvarsi la vita.
Freud definì lo stato mentale della società attuale come una psicopatologia collettiva quotidiana, causata dal sacrificio dell’istinto e della libertà perpetrata in nome dell’evoluzione sociale. Mai più nefasta è stata negli esiti che ha generato nelle menti questa modalità esistenziale.
Poi ci sono gli altri, quelli che invece non potendo avere l’ultimo barlume di lucida follia, chini al sacrificio totale di se stessi, non potranno cambiare. E quindi trascorreranno la propria vita nella “follia oscura”, essendo essa inconsapevole. Di conseguenza si travalica in una condizione psichica invisibile a se stessi, divenendo col tempo una anomalia fisiologica nella propria mente, tanto da essere ritenuta una condizione “normale”, essendo socialmente approvata.
Cambiare vita per essere ciò che sei
Ed allora da essa costoro verranno forgiati, dapprima nei pensieri e poi ne modellerà anche i gesti, facendoli diventare il fantasma di ciò che sarebbero potuti essere. Altra conseguenza esistenziale – patologica, è l’essere indotti inconsciamente da se stessi a compiere riti disfunzionali, che avranno come scopo quello di farli cimentare nella conservazione di tale stato e non invece farli orientare verso una liberazione evolutiva.
Saranno come marionette a forma di spettro, con indosso le vesti delle lacune genitoriali ed incarneranno con la loro non esistenza le loro involuzioni, scritte invisibilmente nelle profondità del loro inconscio da anni di ferite e mancanze. Si sentiranno il personaggio che mettono in scena e non degli attori che recitano un copione, che altri hanno scritto per loro. Cambiare vita in meglio vuol dire quindi iniziare un percorso che abbia come meta finale quello di tornare ad essere se stessi.
Come è scritto in Alice nel Paese delle meraviglie; ” Qui son tutti pazzi”, tranne coloro che trovano gli strumenti per essere consapevoli della propria follia, e pertanto potenzialmente liberi da essa, se vi applicheranno però “la regola”.
La regola è l’unica vera differenza tra un genio ed un folle!
La regola è il potere del dominio di e su se stessi, la conduzione al guinzaglio del proprio nano interiore, come raffigurava Nietzsche nelle sue formidabili opere. E’ il mantenimento della lucidità rappresentata da una fiammella di una candela tenuta accesa mentre fuori incede la tempesta causata dalla follia imperante tutto intorno.
In alcuni casi l’esigenza del cambiamento, di cambiare vita, può rappresentare una fuga dall’affrontare e cambiare se stessi, magari perché non se ne hanno gli strumenti. Si cerca quindi di scansare il problema provando a cambiare ciò che amplifica un disagio personale. Un esempio lo si ritrova in ambito relazionale, quando si fa in modo che termini una relazione con il proprio partner, non riuscendo a gestire la propria insicurezza che spinge al possesso dell’altro, inconsciamente si sposta come causa dei propri problemi l’altro e non se stessi.
Capita anche alle persone le quali durante un percorso di crescita personale si trovano a dover affrontare qualcosa di se stessi doloroso o impegnativo da risolvere. Allora la fuga è per evitare la propria evoluzione, e quindi si preferisce cambiare la propria guida interiore per ricominciare daccapo altrove piuttosto che impegnarsi a fondo per risolvere un conflitto.