La leggenda dei vampiri
Mito dei vampiri: una leggenda dai riscontri emotivi che possiamo rintracciare nella personalità di ogni essere umano.
Il mito del Vampiro è presente in tutte le culture del mondo, in quanto rappresenta colui che vince la sfida con la morte.
Ad esempio il Conte Dracula, elegante e sensuale, incarna anche la parte bestiale umana, ma allo stesso tempo è una persona solitaria, dall’intelligenza e dalla forza straordinaria. Non è un demone ne una divinità ma sopra l’umanità con i suoi poteri.
Anarchico ed indipendente, ha ceduto le debolezze umane per ottenere in cambio il potere su tutto e tutti, compresa la morte.
Il suo morso uccide ma fa anche resuscitare, non cerca schiavi ma discepoli che perpetrino la specie. Egli è libero, immorale, indipendente, si può trasformate in pipistrello ma anche lupo. Non potendosi specchiare è immune dalle proiezioni e contaminazioni dell’io da parte degli inferiori, rappresentati dalle masse inconsapevoli ed ignare del proprio destino. Infatti è contro le regole morali e sociali, il suo nemico la religione, le rifugge come pericolo massimo della sua incolumità.
Una liberazione da tabù e moralismi
Egli possiede ogni corpo ed ha la sua stretta cerchia di regine, sue creature ora liberate anche esse, dagli umani limiti.
Dracula, Mister Hyde, Frankenstein, sono in opposizione alle regole sociali popolari deboli e limitanti. Sono il sogno irraggiungibile dei limitati e sottomessi, abitanti delle abitudini medio-mediocri del popolo gregge.
Quindi rappresenta il desiderio del gregge di possedere il potere, anche dal punto di vista della liberazione degli istinti sessuali, castrati da tabù e moralismi. Difatti egli in sé racchiude sia il thanatos che l’eros, cosa che solo gli elevati possono immaginare di poter avere entrambi presenti nell’atto sessuale.
Il suo morso è la massima espressione del desiderio femminile, oltre il sesso, perché la donna dà a lui la vita per avere l’immortalità: mordere è un atto d’amore.
Cosa incarna il mito dei Vampiri: Eros e thanatos insieme, vita e morte
Il vampiro incarna sesso e perversione, e per questo i moralisti vogliono ucciderlo. Le sue pulsioni sono profonde, irrefrenabili, non castra il desiderio per vivere, ma regola la sua vita per il massimo desiderio. Egli ha fame di vita e manda un messaggio di non omologazione, trasgressiva sessualità e libertà.
Molti dei personaggi mitologici, letterari e filosofici, sono quindi sistemi per gestire la repressione delle masse. Guardando un film o leggendo un libro sui personaggi già citati, si ha per qualche istante l’opportunità di assaporare ciò che in loro è stato sacrificato per sempre ed essendo tale, ininterrottamente ricercato, è qui che Freud colse la nascita della nevrosi, ossia il sacrificio della propria umanità, a favore della società. Tutto questo rappresenta perfettamente l’essenza del mito dei Vampiri.